Una “normalità distruttiva”

L’ubiquità della sofferenza suggerisce che questa ha origine nei processi che si sono evoluti per favorire l’adattabilità dell’essere umano. Normali processi psicologici possono portare a risultati disfunzionali e distruttivi, amplificando e portando all’eccesso qualsiasi condizione fisica e psichica anomala esistente.
Come è possibile che persone intelligenti, sensibili, premurose, che nella vita hanno tutto il necessario per vivere e prosperare, debbano patire tanta sofferenza?