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Terapie

LE TERAPIE COGNITIVE E LE TERAPIE COMPORTAMENTALI

L’ACT, Acceptance and Commitment Therapy, è una nuova forma di psicoterapia, con solide basi scientifiche, che fa parte di quella che viene definita la “terza generazione” della terapia cognitivo-comportamentale.
Si basa sulla Relational Frame Theory (RFT, teoria dei frame relazionali), che suggerisce che molti degli strumenti che utilizziamo per risolvere i problemi, in realtà ci intrappolano in situazioni che producono sofferenza.
L’ACT sfida alcune delle forme culturali più radicate del modo tradizionale di concepire i problemi umani. Si focalizza sulla sostanza, non sulla forma del problema o su come appare, e si basa su sei principi fondamentali: la defusione, l’espansione, la connessione con il momento presente, il sé osservante, i valori (personali: ciò che è importante e significativo per ognuno) e l’azione efficace.

Pur utilizzando le terapie di terza generazione (ACT; FAP – Functional Analytic Psychotherapy), quando necessario ricorro alle terapie comportamentali e cognitive tradizionali.

La terapia comportamentale è emersa nel corso degli anni Cinquanta come un nuovo metodo per il trattamento dei disturbi psicopatologici. Essa si dimostra lo strumento migliore per intervenire su comportamenti, cognizioni e stati emotivi disturbati.
La terapia comportamentale è stata elaborata sulla base dei risultati della ricerca psicologica sperimentale sull’apprendimento. Teoria e sperimentazione di Pavlov, Skinner, Bandura e altri ricercatori hanno individuato le leggi fondamentali attraverso le quali l’uomo impara, acquisisce idee e comportamenti. Così è stato possibile proporre indicazioni operative per risalire agli antecedenti dei comportamenti, per estinguerli, per modificarli e per instaurare nuovi comportamenti più adattivi.

Da diversi anni ormai i terapeuti comportamentali prendono in considerazione, oltre ai comportamenti, anche gli eventi interiori – i pensieri, le percezioni, i giudizi, le asserzioni su di sé ed anche i presupposti taciti (inconsci)- e studiano e manipolano questi processi per comprendere e modificare il comportamento disturbato manifesto e latente.

Assume un’importanza rilevante nelle terapie cognitivo-comportamentali la ristrutturazione cognitiva, che fa riferimento alla modificazione di una modalità di pensiero che è causa di un disturbo emozionale o comportamentale.

La terapia comportamentale razionale-emotiva di Ellis ha come tesi principale che le reazioni emozionali prolungate sono causate da asserzioni su di sé che l’individuo ripete a se stesso e che riflettono talvolta assunti inespressi, convinzioni irrazionali su ciò che è necessario per condurre una vita significativa. Scopo di questa terapia è eliminare le convinzioni ingiustificate e nocive al benessere del paziente attraverso una loro disamina razionale.

Secondo la terapia cognitiva di Beck, numerosi disturbi, in particolare la depressione, sono causati da convinzioni negative che gli individui nutrono riguardo a se stessi, al mondo e al futuro. Queste convinzioni disfunzionali, o schemi negativi, vengono mantenute grazie a uno o più preconcetti o errori di logica, quali l’inferenza arbitraria o l’estrapolazione selettiva. La finalità generale di questa terapia è fornire al paziente esperienze, sia all’interno che all’esterno dello studio, in grado di modificare gli schemi negativi in maniera favorevole. Il terapeuta spezza il circolo vizioso indotto da uno schema negativo che alimenta un procedimento illogico, che a sua volta alimenta lo schema negativo.

Schema negativo

Grazie alla tecnica del problem-solving sociale, inoltre, si aiuta il paziente a prendere delle decisioni importanti. Ad essa si applica la metacognizione, ossia ciò che le persone sanno dei loro meccanismi di conoscenza.

La terapia multimodale è un approccio cognitivo-comportamentale proposto dallo psicologo Arnold Lazarus, la cui premessa fondamentale è che gli individui sono un insieme di sette dimensioni:

Behavior (comportamento)
Affective processes (processi affettivi)
Sensations (sensazioni)
Images (immagini)
Cognitions (cognizioni)

Interpersonal relationships (rapporti interpersonali)
Biological functons (funzioni biologiche)

Una terapia efficace deve identificare i problemi presenti in queste aree o in alcuni loro sottotipi, decidere l’ordine in base al quale trattare i diversi problemi, e poi applicare a ciascuna area problematica le tecniche più adatte.

Tutti i terapeuti cognitivo-comportamentali prestano attenzione a come i pazienti percepiscono il loro mondo. Non è ciò che giunge a noi dal mondo esterno a controllare il nostro comportamento. Piuttosto i nostri sentimenti e il nostro comportamento sono determinati dal modo in cui consideriamo il mondo.